Se ne parla pochissimo, ma per me è una cosa molto significativa:

Inquadro la situazione: il Bangladesh è l’ottavo stato al mondo per popolazione, più di 170 milioni di abitanti.

La disoccupazione giovanile è altissima, il 12%, con 800mila neolaureati senza lavoro e il governo non sta facendo molto, il 56% degli impieghi pubblici di livello base sono assegnati ai titolari delle categorie protette, in particolare il 30% dei posti di lavoro è riservato ai parenti dei veterani della Guerra di liberazione del 1971.

Ci sono state forte proteste, più di 500 persone sono state arrestate a Dacca e più di 163 morti, perché la polizia ha sparato sui manifestanti.

Il governo ha imposto un coprifuoco e un blackout, bloccando buona parte di Internet ad esempio, per limitare il flusso di informazioni e intralciare le proteste.

La corte suprema ha ridotto le quote di assunzione per i posti di lavoro governativi al 7%, ma la questo non basta, soprattutto vista la violenza con cui il governo sta rispondendo, anzi l’accusa è di abusare delle istituzioni statali per consolidare il potere e reprimere il dissenso.

Ho visto che solo Internazionale ne parla, con vari articoli:

https://www.internazionale.it/ultime-notizie/2024/07/22/arresti-bangladesh-proteste
https://www.internazionale.it/notizie/junko-terao/2024/07/20/bangladesh-proteste-studenti
https://www.internazionale.it/ultime-notizie/2024/07/18/morti-22-protesta-bangladesh
https://www.internazionale.it/ultime-notizie/2024/07/17/bangladesh-manifestazioni-contro-quote-pubblico-impiego

Rainews, che di solito uso, ha un unico pezzo su degli studenti che a Monfalcone hanno manifestato in solidarietà
https://www.rainews.it/tgr/fvg/articoli/2024/07/in-piazza-a-sostegno-della-protesta-degli-universitari-del-bangladesh-e8cda330-7d43-480b-887b-3443f955f4a3. html

In Bangladesh c'è una protesta degli studenti: morti e il blocco delle comunicazioni
byu/mirkul initaly



di mirkul

5 Comments

  1. Non ho idea di come andrà a finire, certo, ci fosse più pressione internazionale, le cose potrebbero andare meglio.

    Che mezzi da dittatura chiudere internet, però alla fine funziona, se ne parla pochissimo.

  2. giuliomagnifico on

    Ma la chiusura di Internet non è mica per noi, nel senso che un giornalista può andare, uscire e fare il servizio. Serve perchè i ragazzi all’interno non si riuniscano e parliamo attraverso internet (vedi la prima volta ad Hong Kong).

    Tra l’altro non so neanche se è un blocco a livello connettività o software (tipo in Cina dove si può aggirare).

    Se ne parla poco perché è distante e non colpirà mai noi, come si parla poco del Myanmar, dello Xinjiang e del genocidio degli uiguri, delle guerre in Corno d’Africa (Kenya), Cina-Tibet, ecc…

    Poi con una guerra ai confini dell’Europa, una che coinvolge l’unica democrazia del medio oriente, la campagna elettorale americana, le Olimpiadi….. etc…

    Qualcosa si è detto comunque, hai fatto bene a fare un post 😉

    Comunque sono arrabbiati perché il governo, negli enti pubblici, assume solo cittadini che hanno fatto nonricordoquale guerra contro uno stato vicino, quindi solo adulti e vecchi al 90%. Adesso la percentuale è diminuita ma è comunque bassa (sotto il 20% di non reduci).

    PS; a Monfalcone si manifesta perchè credo che sia una delle più grosse comunità bengalesi in Italia.

  3. Fabio_451 on

    Ho visto dei video impressionanti delle proteste, si vede la polizia fare manovra con le camionette senza considerare la folla. Fanno manovra e investono persone senza pensarci due volte….la folla a sua volta è armata, ma è comunque impressionante.

    Secondo è importante parlarne, sia per il semplice dovere di sensibilizzare, ma anche perché in Italia ci sono tante persone del Bangladesh.

    Nel mio quartiere ci sono molti “Bangla”, sono curioso di chiedere a qualcuno di loro cosa na pensano della situazione.

  4. Specialist-Knee-3892 on

    Hanno scelto loro di laurearsi, se si vuole trovare lavoro senza impazzire basta fermarsi alla scuola dell’obbligo e un lavoro si trova.

  5. LaBelvaDiTorino on

    Considerando che per molti giovani la destinazione è o lo studio se sono fortunati (ma se poi non c’è lavoro, a che serve) o la pessima industria tessile (Rana Plaza 2013), le proteste sono abbastanza naturali.

    Da noi non se ne parla perché nonostante appunto il Bangladesh sia molto popoloso e importante nell’ecosistema dell’industria tessile (fast fashion per la maggior parte), è comunque abbastanza lontano da non includere effetti troppo diretti o coinvolgimento di alleati. Succede così con molte altre guerre, ad esempio degli attacchi a Las Anod (allora in Somaliland) dell’anno scorso non è che i telegiornali ne abbiano parlato tantissimo, o ad esempio della presa dell’Artsakh, visto che in Europa nessuno ha detto quasi nulla poiché l’Azerbaigian è alleato in funzione anti-russa.

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