https://www.youtube.com/watch?v=aI-jhCNL-Pc
Film potente. Vi consiglio vivamente di guardarlo.
L’ho visto oggi in una proiezione a Londra, a cui è seguito un incontro con il regista in Armenia tramite Zoom.
Alcuni punti riguardanti le domande e risposte:
- Innanzitutto, la direttrice è molto capace e merita tutto il supporto possibile: Dio benedica lei e la sua famiglia. Secondo me è una vera voce degli armeni nel mondo e di quei rifugiati dell’Artsakh e di coloro che hanno perso parenti in guerra e di coloro che hanno parenti ancora in prigione a Baku.
- Suo padre era solito dipingere motivi religiosi nella cattedrale di Ghazanchetsots, nell’Artsakh, oggi etnicamente ripulito.
- Ha detto di aver parlato con un’altra persona oggi, il cui fratello è ancora disperso. Ci sono molti armeni senza una conclusione.
- Una donna ucraina tra il pubblico ha raccontato la storia di un breve incontro con un armeno durante una visita in Armenia anni fa e di come, quando scoppiò la guerra in Ucraina, l’armeno le offrì rifugio durante un periodo difficile per lei, quando i russi invasero l’Armenia.
- Le è stata posta una domanda sulle “proteste” e su cosa ne pensasse e in risposta ha spiegato quanto sia imbarazzante doverne discutere, dato che erano così marginali e non rappresentative della popolazione generale che considerava il “papa” un pagliaccio, il che ovviamente va contro la narrazione di alcuni dei miei rumorosi cugini della diaspora e delle organizzazioni su X. Ma secondo me dimostra anche che la narrazione del popolo armeno può essere fraintesa sia dagli amici che dai nemici.
- Infine, si preoccupa della probabilità di una nuova guerra in Armenia per Syunik, data la continua belligeranza dell’Azerbaigian e l’indifferenza globale alla pulizia etnica in Artsakh.
di therethereRH