Reddito di cittadinanza, la Corte di Giustizia EU boccia i 10 anni di residenza per ottenerlo: si aprono i ricorsi e INPS stima in € 3mld i risarcimenti

Per accedere al reddito di cittadinanza c’era la clausola che bisognava aver risieduto in Italia per almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 consecutivi.

Ecco, la Corte di Giustizia Europea ha bocciato questa parte della norma perchè:

«costituisce una discriminazione indiretta nei confronti dei cittadini di Paesi terzi che siano soggiornanti di lungo periodo» perché, «anche se tale requisito si applica anche ai cittadini nazionali, esso interessa principalmente i cittadini stranieri, tra i quali figurano in particolare tali cittadini di Paesi terzi».

Quindi adesso a chi è stato negato il RdC, può far ricorso, e l’INPS stima in 3,1 miliardi i possibili risarcimenti se la Corte di Giustizia stabilirà che sono tutti i cittadini da rimborsare. Oppure, nel caso vengano risarciti solo i cittadini che avevano fatto domanda, sarebberoi 850 milioni.

Le modalità di eventuali risarcimenti sono ancora tutte da definire, ma sono già state avanzate le prime stime di spesa che il Governo dovrebbe sostenere in caso cominciassero a emergere sentenze in favore dei cittadini stranieri. L’Inps, che gestiva il reddito di cittadinanza, ha ipotizzato un costo di 850 milioni di euro. Si trattava di un calcolo fatto nel caso in cui la Corte costituzionale avesse bloccato lo stesso requisito contestato dalla Corte dell’Unione europea, ma contava soltanto le domande respinte.

Secondo altri calcoli, sempre diffusi dall’Insp, il secondo scenario potrebbe essere molto più gravoso per i conti pubblici italiani. Se infatti un tribunale dovesse decidere che chiunque avrebbe avuto diritto al reddito di cittadinanza secondo i parametri europei potrebbe richiedere un rimborso allo Stato, allora la spesa salirebbe a 3 miliardi di euro per i 4 anni di validità del sussidio.

Fonte: Reddito di cittadinanza, le stime dei rimborsi agli stranieri: 850 milioni o 3 miliardi? – QuiFinanza