I giudici della Corte costituzionale Dragana Đuranović e Budimir Šćepanović si sono pronunciati sulla decisione dei loro colleghi che il 26 aprile hanno respinto la proposta di accertare l’incostituzionalità della legge sugli emendamenti alla legge sulla libertà di religione o di credo e sulla tutela giuridica Status delle comunità religiose – innanzitutto perché ritengono che in questo caso “si solleva, in primo luogo, la questione della costituzionalità” delle modifiche alla legge, proprio perché l’Assemblea non “aveva la maggioranza prescritta dalla Costituzione e dal Regolamento per prendere decisioni”, quindi “né per l’adozione, cioè l’approvazione di qualsiasi atto giuridico, né della Legge in questione”.

La decisione e il parere separato dei giudici Đuranović e Šćepanović sono stati pubblicati oggi sul sito web della Corte costituzionale.

Oltre a respingere la proposta di determinare l’incostituzionalità della legge sugli emendamenti alla legge sulla libertà di religione o di credo e sullo status giuridico delle comunità religiose, la maggioranza dei giudici, nella sessione del 26 aprile, ha deciso di non “accettare iniziative avviare un procedimento per la valutazione di costituzionalità delle disposizioni dell’art. 5, 7 e 19 della stessa legge”, e che la “richiesta di sospensione dell’esecuzione delle disposizioni di cui all’art. 5, 7 e 19, nonché i provvedimenti adottati in base alle censurate disposizioni dell’articolo 7 della stessa legge”.

Adozione incostituzionale di modifiche alla legge

I giudici Đuranović e Šćepanović, in un parere separato, hanno sottolineato il fatto che nella sessione del Parlamento del Montenegro del 28 dicembre 2020 – quando è stata approvata la legge sugli emendamenti alla legge sulla libertà di religione o di credo e sullo status giuridico delle comunità religiose è stata adottata per la prima volta – non esisteva una maggioranza prescritta per il processo decisionale, perché “dopo le dimissioni dell’ex deputato Flilip Adžić, alla seduta erano presenti solo 39 deputati alla maggioranza parlamentare”.

  • …poiché l’Assemblea, secondo quanto disposto dall’articolo 83, comma 2, della Costituzione, è composta da 81 deputati e poiché, secondo quanto disposto dall’articolo 91, comma 1, della Costituzione, l’Assemblea delibera a maggioranza dei voti voti dei deputati presenti ad una sessione alla quale partecipa più della metà dei deputati, se la Costituzione non fosse determinata diversamente (e in questo caso particolare non lo è), l’Assemblea non potrebbe validamente decidere su di essa, né approvare la Legge sugli emendamenti alla legge sulla libertà di religione o di credo e sullo status giuridico delle comunità religiose – sono categorici. ….

https://mportal.me/drustvo/djuranovic-i-scepanovic-ukazuju-na-krsenje-vladavine-prava–nejednaku-pravnu-zastitu–diskriminaciju—

di Key-Asparagus-2461

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