Leggo sempre con una grande dose di scetticismo le risposte di Luciano Fontana, Direttore del Corriere della sera, ai commenti dei lettori, ma questa volta penso si stia rasentando la disinformazione.
La lettera in oggetto, per riassumerla, esprime preoccupazioni sul fatto che le manifestazioni siano tutte pro-Palestina, a tratti inneggianti a Iran e gruppi terroristici, mentre nessuno manifesta a favore dell’Ucraina. Cito il lettore: "Una Nazione libera ed indipendente come l’Ucraina è stata invasa e aggredita dalla Russia di Putin, che dimostra disprezzo verso le regole dell’Onu e del Diritto Internazionale con deliberati e ripetuti massacri verso civili e ospedali. Credo che questo nessuno in buona fede lo possa negare. Perché lo stesso fervore dimostrato verso i palestinesi non lo si vede anche verso gli ucraini? Forse che ci sono Nazioni di serie A e di serie B ?"…
La risposta del direttore del CdS, Luciano Fontana, va proprio sviscerata:
"È davvero sconcertante, e dovrebbe suscitare sdegno tra tutti gli italiani, che qualcuno possa inneggiare al 7 ottobre, un massacro deliberato e diretto a eliminare cittadini indifesi solo perché ebrei."
Siamo d’accordo, nessuno dovrebbe inneggiare a un atto violento e traumatico, è un insulto alla memoria delle vittime, sopravvissute e non, e delle loro famiglie. A prescindere dalle proprie posizioni. E l’Iran è considerato dalla maggior parte dei sostenitori della pace uno Stato ostile, scomodo, da ridimensionare al più presto.
Dire però che l’attacco del 7 ottobre fosse diretto a "eliminare cittadini indifesi solo perché ebrei" è una fallacy enorme. Il direttore mischia consapevolmente l’attacco nei confronti dei cittadini di uno Stato vissuto come illeggittimo e oppressore, da parte di gruppi paramilitari formatisi dopo anni di guerre locali, con l’odio verso una religione. Ancora una volta, antisemitismo = antisionismocome se il tutto fosse accaduto nel vuoto. Come se non ci fossero anche delle ragioni politiche e strategiche dietro un attacco che mirava a prendere ostaggi per ottenere una moneta di scambio. Semplificazione incomprensibilea un anno dall’inizio della guerra, non degna di un Direttore di giornale. Poi si può essere anche a favore della Grande Israele, per carità, o sostenere che i palestinesi vadano fermati una volta per tutte e con qualsiasi mezzo perché saranno per sempre un pericolo per lo Stato ebraico, ma non è possibile semplificare il tutto in modo così banale.
"Ha ragione, c’è una pura e semplice verità: le piazze si sono riempite contro Israele, l’unico Stato democratico di quella dilaniata regione, e non hanno mai visto un corteo in difesa degli ucraini e contro l’invasione russa."
Questa è, semplicemente, una bugia. Il 24 febbraio 2022, diecimila persone sono scese in piazza a Milano a favore dell’Ucraina, per la pace. Il cessate il fuoco è stato chiesto a gran voce in moltissime città e capitali europee e non, in tantissime manifestazioni tra cui il Pride.
L’Occidente, di cui facciamo parte, ha immediatamente interrotto i rapporti con la Russiasanzionandola, anche a spese dei cittadini che, pur andando incontro a sacrifici enormi, le hanno accettate. Abbiamo dato soldi, armi, formazione agli Ucraini, con il benestare del popolo. Abbiamo fatto vincere l’Ucraina all’Eurovision con una canzone mediocre. Abbiamo tolto la bandiera a tutti i cittadini Russi e reso i loro viaggi in Europa difficili. Abbiamo tolto beni agli oligarchi. Ospitiamo migliaia di rifugiati Ucraini e li teniamo in altissima considerazione. Orsini, pro-Russia, era considerato una specie di animale da circo. Nonostante ciò, le proteste ci sono state e continuano ad essercima il consenso è che la popolazione, lo Stato e l’informazione, nel caso dell’Ucraina, fossero sulla stessa linea d’onda. Quindi la spinta si sta esaurendo, sentiamo di avere fatto e star continuando a fare qualcosa. Il contrario della situazione in Medio Oriente, dove fin dai primi giorni vedevamo gli annunci su Youtube (https://www.youtube.com/watch?v=Hh8t8sHnTng) che sensibilizzavano la popolazione mondiale contro l’omicidio di 40 bambini da parte dei terroristi (tra l’altro scrivevano Hamas terrorists = ISIS, disinformazione pura considerando che un gruppo è sciita, l’altro sunnita).
"Alla fine circola una grande comprensione sotterranea verso le ragioni del dittatore russo e delle sue mire imperialiste: le colpe sono più spesso attribuite alla Nato, all’Occidente. A Zelensky e agli ucraini sono state rimproverate perfino radici neo naziste, con un capovolgimento della realtà: più comprensione per l’aggressore che per l’aggredito. […] Questo atteggiamento da «due pesi e due misure» è purtroppo diffuso, anche se non maggioritario. Ha portato all’assenza di ogni mobilitazione a favore delle decine di migliaia di civili ucraini uccisi. È un’assenza che deve farci riflettere e anche un po’ vergognare: i morti del 7 ottobre e quelli dell’Ucraina contano molto meno per tanti presunti democratici."
Le ragioni del dittatore russo le capiamo, così come capiamo le ragioni della popolazione ucraina, della sicurezza dello Stato di Israele, dell’oppressione subita dai cittadini di Palestina e Cisgiordania. Possiamo criticare razionalmente sia l’una che l’altra ragione e poi prendere una posizione. Non esiste bianco / nero, sono questioni complesse e radicate nella storia. Comunque, il mondo occidentale sta difendendo l’Ucraina. Critichiamo Trump perché vuole venderla alla Russia in cambio della pace. Sono anni che sosteniamo il Paese più debole cercando di equilibrare la situazione.
In Libano e in Palestina, non è così. Chi ha ucciso il maggior numero di civili, non ha avuto nessun tipo di conseguenza. L’inguistizia è tutta lì. Se i nostri governi avessero fatto qualsiasi mossa a favore di una difesa e protezione degli inermi in quelle parti del mondo, perché scendere in piazza? Perché andare "contro" il governo e lo status quo?
Io trovo sconvolgente che chiunque, disinformato, potrebbe leggere le parole di Fontana e farsi un’idea che è completamente scollata dalla realtà. Sono situazioni diverse.
Poi, i no-global, anti-americani, anti-G7, black blocks etc. sono sempre esistiti e hanno delle idee radicali che molti non condividono affatto, infatti vengono chiamati "infiltrati" all’interno dei cortei. Ma la maggior parte di chi è sceso in piazza crede nella giustizia e chiede un cessate il fuoco e una soluzione equa, così come è stato fatto per l’Ucraina. Sono persone normali che fanno sentire le ragioni di chi non può farlo, non di certo persone che dovrebbero "vergognarsi"o antisemiti, perché lo dice il Direttore di uno dei giornali più importanti del Paese.
Luciano Fontana e le sue lettere improbabili: "Perché tanto odio per Israele e tanta comprensione per Putin?"
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di lostphc