Anche il residente di Ganja riceverà un risarcimento

Il 10 ottobre la Corte europea ha annunciato 3 decisioni e sentenze riguardanti l’Azerbaigian.

Il caso giudiziario “Aygul Jafarova e altri contro Azerbaigian” è legato alla denuncia di un gruppo di attivisti sociali.

Questo caso giudiziario riguardava accuse di violazione del diritto di riunione e di disporre di un ricorso effettivo. Il governo ha riconosciuto le violazioni in una dichiarazione unilaterale durante la comunicazione e si è impegnato a risarcire i ricorrenti. Secondo la decisione del tribunale, ciascuno dei ricorrenti – Aygul Jafarova, Gulnara Mehdiyeva, Vafa Naghi e Seymur Nazarova – dovrebbe ricevere 1575 euro.

È stata presa in considerazione anche la denuncia di Eldar Hasanov, ex procuratore capo e ambasciatore dell’Azerbaigian, contro l’Azerbaigian. Il ricorrente era rappresentato dagli avvocati Emin Abbasov e Emin Aslanov, dall’avvocato Javad Javadov.

Eldar Hasanov, che attualmente sta scontando una pena detentiva, è stato arrestato per i reati di abuso di potere, utilizzo di fondi statali per scopi diversi da quelli previsti, riciclaggio di denaro, appropriazione indebita e falsificazione di documenti commessi presso l’ambasciata dell’Azerbaigian in Serbia. La denuncia riguarda la sua custodia cautelare. La doglianza del ricorrente si basava sugli articoli 3 (divieto di trattamenti inumani o degradanti), 5 (ingerenza illecita nel diritto alla libertà e alla sicurezza) e 18 (restrizione delle restrizioni) della Convenzione. Il ricorrente ha sostenuto che non vi erano motivi ragionevoli per la sua detenzione e custodia cautelare e che non gli era stata fornita la necessaria assistenza medica durante la detenzione. Sulla base dell’articolo 34 della Convenzione, il ricorrente lamenta anche che il governo azerbaigiano ha violato il suo diritto al ricorso individuale non rispettando la decisione della Corte di adottare misure provvisorie ai sensi dell’articolo 39 della Convenzione.

In questo caso, la Corte ha stabilito che gli articoli 3 (tra il 13 agosto 2020 e il 2 luglio 2021) e l’articolo 5 (diritto alla libertà e alla sicurezza) della Convenzione sono stati violati nei confronti del ricorrente. Secondo la decisione, il governo dovrà risarcire al ricorrente 9.234 euro a titolo di danni morali e spese.

Nel caso “Aynur Bagirova v. Azerbaigian”, la ricorrente, Aynur Bagirova, 48 anni, è residente a Ganja. Suo fratello è stato ucciso nel luglio 2018. A quel tempo, suo fratello era ricercato e fu ucciso durante un’operazione condotta dalle forze dell’ordine.

Il ricorrente sosteneva che suo fratello era stato ucciso intenzionalmente e che le autorità locali non avevano condotto un’indagine efficace sulla morte.

L’avvocato del ricorrente è Javad Javadov.

La Corte ha riconosciuto le presunte violazioni in questo caso e ha constatato una violazione (sia procedurale che sostanziale) dell’articolo 2 (diritto alla vita) della Convenzione. Il governo deve pagare al ricorrente 32.000 euro a titolo di risarcimento morale e finanziario.

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Hökumət ictimai fəallara və keçmiş baş prokurora təzminat ödəyəcək
byu/AndreyBoba inazerbaijan



di AndreyBoba

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