La corona norvegese ha seguito un trend debole a lungo termine dopo il forte calo dei prezzi del petrolio nel 2014. Dalla fine degli anni ’80 al 2014, il tasso di cambio NOK/EUR tendeva a convergere a 8 NOK per EUR. Attualmente il tasso di cambio è più alto del 50%, avvicinandosi a 12 NOK per EUR. Ultimamente, nonostante l’elevato prezzo del petrolio, la corona è rimasta debole, indicando che ci sono altri fattori dietro la debolezza della NOK. L’incertezza iniziale dovuta al COVID-19 ha causato il crollo del valore della corona, poiché gli investitori si sono rivolti a valute rifugio come il dollaro. Poi il ripido ciclo di rialzi globali, reso necessario dall’aumento dell’inflazione dopo la pandemia, ha compresso il differenziale di tasso di riferimento della Norges Bank con i suoi partner commerciali, indebolendo ulteriormente la NOK. Quando la Fed ha tagliato il tasso di riferimento a settembre, la NOK si è leggermente apprezzata, ma ora si sta nuovamente deprezzando. Inoltre, un calo delle esportazioni di petrolio norvegese rispetto alle esportazioni totali e uno spostamento dal petrolio alle energie rinnovabili stanno facendo scendere il valore della NOK. Un altro impatto delle entrate petrolifere sul valore della NOK è la conversione da parte della Norges Bank delle entrate fiscali delle compagnie petrolifere in dollari per il fondo sovrano norvegese, che è investito all’estero. A parità di altre condizioni, ciò provoca un deprezzamento della NOK. Una NOK debole diminuisce la probabilità di un taglio del tasso di interesse in Norvegia quest’anno, soprattutto perché ciò causa un’inflazione importata.
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di alitbsh
3 Comments
Partly an ongoing correction from 10 years ago where the Krone was seen as a safe oil backed haven.
Easy: bad fiscal policies and unwillingness to change things. The further issue in Norway is that the oil companies are simultaneously gouging consumers, well beyond the devaluation, further increasing pressures on the average Norwegian. Sweden has done similar with their economy and SEK, but the economy seems to be in a better place and without the price gouging for energy.
The short boring answer is that we do not know.
The slightly longer answer is that preliminary research suggests that weakened productivity spillovers from the petroleum sector to the mainland economy has slowed down since 2013-2014.