L’articolo del Wall Street Journal intitolato “La Cina cade nella sua stessa trappola” analizza nel dettaglio gli attuali problemi economici della Cina, sottolineando che il Paese è caduto in una profonda crisi a causa del suo modello di crescita. L’economia dipende eccessivamente dal mercato immobiliare, dalle esportazioni e dagli investimenti infrastrutturali su larga scala, mentre le riforme strutturali sono troppo rischiose per il Partito Comunista.
Il mercato immobiliare in Cina è un punto particolarmente critico. Secondo l’articolo, nel Paese “fino a 90 milioni di appartamenti sono vuoti”, mentre la popolazione diminuisce. I governi locali, che per decenni hanno costruito sulle entrate derivanti dai terreni venduti ai costruttori, sono ora alle prese con enormi debiti. Le famiglie cinesi hanno investito l’80% dei loro risparmi nel settore immobiliare, ma in alcuni mercati i prezzi delle case sono diminuiti fino al 30% dal 2021. Ciò ha frenato la spesa dei consumatori e i profitti industriali sono diminuiti del 17,8% nell’ultimo anno. La disoccupazione, soprattutto tra i giovani, è in aumento mentre gli Stati Uniti e l’Europa pianificano di imporre nuove tariffe contro quelle che si prevede saranno oggetto di dumping sulle esportazioni cinesi.
Invece di affrontare i problemi strutturali, secondo l’articolo, la Cina sta cercando di sostenere l’economia con misure temporanee. Ad esempio, invece di sgonfiare la bolla immobiliare, il governo sta cercando di stimolare la domanda immobiliare e incoraggiare le banche a concedere ulteriori prestiti alle fabbriche in difficoltà e ai governi locali indebitati. Inoltre, invece di “spese infrastrutturali prive di significato”, l’attenzione è nuovamente rivolta alla creazione di posti di lavoro, nonostante i programmi non forniscano soluzioni a lungo termine.
Il modello economico a lungo termine del Paese è sempre più insostenibile. Secondo l’articolo, la sfida più grande della Cina è la crisi demografica: a causa della politica del figlio unico, la popolazione del paese diminuisce, mentre lo sviluppo dell’economia si è trasformato in un “gigantesco schema piramidale immobiliare”. È fondamentale che il Partito Comunista mantenga sotto controllo l’economia e la società. Come si legge nell’articolo: “Xi Jinping e i suoi colleghi non sono stupidi, sono consapevoli che fare eccessivo affidamento sull’edilizia abitativa, sulle esportazioni e sui grandi investimenti infrastrutturali è un vicolo cieco”.
La politica estera della Cina suscita inoltre una crescente opposizione da parte della comunità internazionale. Il mantenimento di un modello di crescita trainato dalle esportazioni sta portando a crescenti conflitti con l’aumento del nazionalismo e delle tensioni geopolitiche, in particolare sulla retorica su Taiwan e sull’azione contro le Filippine.
La citazione nell’articolo lo riassume bene: “Non possono riformare l’economia cinese, ma possono costringere le chiese a sostituire le immagini di Gesù con i ritratti del presidente Xi”.
L’articolo originale è stato estratto e tradotto in ungherese utilizzando l’intelligenza artificiale.
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2 Comments
Az egygyermekes politika mellett nem elhanyagolható a kínai szülők felfogása is: A drágám fiúnk lesz vagy abortusz? – is erősen közre játszott a mostani helyzet kialakulásához.
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Haha, megerdemlik!