Ancora non capisco come Hollywood non abbia scoperto il talento argomentativo di José Sócrates. A meno che non aspettino che venga arrestato per ordinargli due o tre opere importanti, ma penso che sia rischioso per loro pensare che un giorno possa essere arrestato di nuovo.
Per dieci anni, l’ex primo ministro ha messo a nudo tutte le debolezze del sistema giudiziario portoghese, dimostrando come con buoni avvocati sia possibile rinviare ad aeternum un processo che avrebbe dovuto essere deciso molti anni fa. Ora che sono trascorsi dieci anni dalla sua detenzione, nel bel mezzo dell’aeroporto di Lisbona, l’ex animale feroce torna al comando con un articolo d’opinione sul Diário de Notícias. Sono nove paragrafi esilaranti, in cui José Sócrates riesce a dimostrare che è il sole a girare attorno alla terra e non il contrario.
L’intera narrazione ricorda la storia dell’autista che prende la contromano in autostrada e non smette di imprecare contro gli altri. Convintosi di andare nella direzione giusta, Socrate non rinuncia a dichiararsi innocente. Vediamo alcune perle del suo articolo di opinione: «Ci sono diversi modi per raccontare il processo. Uno di loro sta mentendo. Hanno mentito tanto, e hanno mentito così a lungo, che sono diventati loro stessi la Menzogna, con la M maiuscola». Qualsiasi psichiatra con una mezza dozzina di anni di esperienza non avrà difficoltà a trovare testimonianze identiche di persone che sono state infedeli e accusano altri di essere responsabili del tradimento; di persone che in fondo si sono convinte di dire sempre la verità anche quando mentono, e così via.
Recuperiamo altre verità schiaccianti secondo la penna di Socrate: “La storia del Processo Marchesale non è quella di un processo di diritto comune, ma di un processo eccezionale. Il Processo Marchese non è mai stato un processo giudiziario, ma un assetto politico. La sua ragion d’essere non aveva a che fare con la giustizia, ma con la politica: impedire la mia candidatura a presidente della Repubblica e impedire al Partito socialista di vincere le elezioni legislative del 2015». Un uomo che ha portato il Paese alla bancarotta e che ha dovuto chiedere ad altri, leggere la troika, di venire a sistemare i nostri conti, riesce a dire che la Giustizia si è interposta tra lui e il Palazzo di Belém.
di Bright_Welder1033