Diamo un’occhiata all’inferno delle città e delle periferie in Lituania. Le città sono rumore, inquinamento e congestione, mentre le periferie sono isolamento, vuoto e una maratona di viaggi senza fine. E la parte peggiore è che lo scegliamo ancora. Perché?
Le città dovrebbero essere vive, divertenti, piene di possibilità. Ma qui spesso accade il contrario: ingorghi, autobus sovraffollati, marciapiedi con troppo poco marciapiede e troppe macchine. Gli spazi pubblici sono spesso abbandonati, non illuminati, tanto che inizi a chiederti se qui sia stata girata una scena di un film horror.
I condomini sovietici sono più soffocanti di lunedì. Ogni giorno qui sembra una sfida perché nessuno ha pensato a te. Ebbene, come spiegare altrimenti che un parco giochi per bambini assomiglia spesso al cortile di una prigione? L’inferno non è qui solo perché è brutto o scomodo; nasce dalla sensazione che a nessuno importasse di fare meglio.
Naturalmente, la periferia sembra una via di fuga: più spazio, strade più tranquille, il tuo terreno. Ma poi ti rendi conto che vivi in un posto dove hai bisogno dell’auto anche per comprare il latte. Lunghi viaggi al lavoro, portare i bambini a scuola, e la casa stessa è la tua isola privata, dove non conosci nemmeno il nome del vicino.
E quel silenzio… beh, beh, non c’è il rumore della città. Ma quando quel silenzio diventa vuoto, inizi a pensare: perché ne avevo bisogno? Forse è un bene che tu non parli con i tuoi vicini: le recinzioni sono alte, meno problemi. Ma è in qualche modo scomodo quando ti rendi conto che in un posto del genere non c’è vita, né comunità, solo il confine del tuo cortile. Non senti i tuoi vicini perché non li conosci. Non vai da nessuna parte perché non c’è nessun posto dove andare. Ciò che avrebbe dovuto garantire la libertà – lo spazio – finisce per toglierci qualcosa di più prezioso: la connessione.
Allora cosa facciamo? Sai qual è la cosa più strana? Scegliamo noi stessi questa trappola. La città perché "lavorare lì". Sobborgo perché "meglio per i bambini". E poi non è molto facile scappare. E così il cerchio gira. Ma deve esserlo?
Beh, forse è sufficiente commettere gli stessi errori? La Lituania non è un paese di megalopoli. Abbiamo la possibilità di sistemare le cose prima che sia troppo tardi. Perché nelle città le auto sono ancora una priorità e non le persone? Perché le periferie sono progettate come scatole viventi invece che come villaggi accoglienti? È davvero difficile risolvere i problemi invece di risolverli?
Ebbene, se vivi ancora in città e imprechi contro gli ingorghi, o in periferia e ti senti solo, forse è il momento di chiederti ad alta voce: cosa possiamo fare per cambiare questa situazione? Perché il vero inferno non sono nemmeno quei vecchi condomini o i lunghi viaggi in macchina. Il vero inferno è quando pensi che non possa andare meglio.
Foto da r/urbanhell
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di S1enga5
4 Comments
Na, jei išrinksi tam tikrus kampus ir vietas, tai atrodys kaip pragaras, taip – tai neaišku, kodėl paskiras kelias nuotraukas traktuoji kaip 100% daugiabučių situaciją Lietuvoje? Nes aš atpažinau kelias vietas nuotraukose, tai net paėjus šimtą metrų nuo jų, rasi parkelių ar kitaip sutvarkytų daugiabučių, jau nieko nesakant apie tai, kad kelias nuotraukas atpažinau kaip pakankamai senas.
Pezalai
nesuprantu kam toks dramatizavimas 😀
Neskaičiau tavo paklodžių, nes turbūt šūda prirašei. Per daugiau nei 30 nepriklausomybės metų Lietuva tiek pasistumėjo, kad tokių vietų ne tik, kad paieškot reik, bet ir uždėt xujova photoshopą, kad ale blogiau atrodytų :DD