L’ONG Loodusvõlu (o Fridays for Future Estonia) e la studentessa Elo-Lee Maran hanno deciso di salvare il mondo facendo causa a una fabbrica petrolifera che costa 370 milioni di euro. Secondo loro, la fabbrica viola l’accordo sul clima di Parigi e persino i diritti dei bambini. Se loro "quelli nobili" se si vincono gli obiettivi, la fabbrica semplicemente arrugginirà. E se l’economia e la sicurezza energetica dell’Estonia ne avessero bisogno? Secondo gli attivisti per il clima, sognare è sufficiente.
L’Environmental Board ha assunto gli avvocati più costosi dell’Estonia, Allar Jõks e Carri Ginter, per rappresentarli. Gli attivisti, invece, finanziano la loro battaglia legale attraverso donazioni e, a quanto pare, fanno affidamento anche sulla forza degli ideali. Birgit Anton, capo della ONG Kertu, ha suggerito in tribunale che la fabbrica potrebbe funzionare in modo tale da non emettere alcuna CO2: sembra che la fisica e la chimica non siano i suoi punti di forza.
La sentenza arriverà a febbraio. Fino ad allora, la domanda rimane: le fantasie dei fiocchi di neve batteranno la realtà? Oppure questa volta prevarranno ancora i creatori di posti di lavoro e il pragmatismo?
di ActualNewt2165