È una notizia importante perchè è la prima volta che viene riconosciuto ad un gruppo editoriale il fatto che Microsoft “sfrutta” i contenuti scritti da altri per farli apparire nella ricerca (news), anche se la cifra è risibile. Però questo comporta che sia possibile/probabile che la prossima sia Google (e penso che le cifre saranno ben altre visto i ricavi e il mercato che ha Google VS Bing).

Si tratta del primo provvedimento di questo tipo adottato dall’Autorità, in applicazione del regolamento di cui si è dotata a gennaio 2023. E’ ’il primo provvedimento che coinvolge un prestatore di servizi della società dell’informazione (Microsoft) diverso dalle imprese di media monitoring e rassegne stampa’, spiega la nota.

L’equo compenso dovuto agli editori, come stabilito dal regolamento Agcom di inizio anno, è stato deciso dall’Agcom applicando vari criteri come, solo per fare un esempio, i ricavi pubblicitari registrati dal prestatore derivanti dall’utilizzo online delle pubblicazioni di carattere giornalistico dell’editore, al netto dei ricavi dell’editore attribuibili al traffico di reindirizzamento generato sul proprio sito web dalle pubblicazioni di carattere giornalistico utilizzate online dal prestatore.

Da un altro articolo:

Con questa decisione l’Autorità si è anche espressa sulla definizione di ‘estratto molto breve’, interpretando il criterio qualitativo dettato dal legislatore alla luce del mutamento che ha caratterizzato l’offerta e la domanda di informazione nel nuovo contesto sociale

https://www.ilsole24ore.com/art/media-l-agcom-calcola-l-equo-compenso-dovuto-microsoft-gedi-AFUVeo3C

di giuliomagnifico

2 Comments

  1. pesca_22 on

    mi immagino che questo spingera’ gli editori a pubblicare notizie sempre piu’ accurate ed approfondite usando correttamente i fondi ottenuti dall’equo compenso, vero?

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