La Storia di Nostrum – Brainchild, come l’Italia cambiava la Musica #2

Ci troviamo nel 1998in quel di Aulla, un comune in provincia di Massa e Carrara, una fila interminabile di ragazzi provenienti un po’ da tutta Italia è in trepidante attesa d’avanti ad un portone. Nell’aria rieccheggiano già i boati dei subwoofers e delle casse, che, come un richiamo attirano sempre di più i ragazzi. Ad un certo punto il portone si apre, la musica si fa più nitida, è strana, malinconica, ma allo stesso tempo affascinante. La pista inizia a riempirsi, e tra i ragazzi iniziano ad innalzarsi dei cori:"DUPLÉ, PAURA!… DUPLÉ PAURA!". Il Vocalist comincia a parlare, e con le sue storie magiche inizia ad avvolgere i ragazzi nella pista, facendoli "volare" verso la musica, verso il ritmo… verso il "canto" che in quel momento li rendeva tutti uniti, Frutto dell’ingegno di Nostrum.

Quella che però i ragazzi stanno ascoltando, non è la versione originale della traccia. Come di consueto, per le discoteche dell’epoca, soprattutto in Toscana, il genere musicale più apprezzato era proprio la musica Progressive Trance, caratterizzata dalle sue melodie lente e malinconiche. Brainchild però nasce nel 1994 come brano Hard Trance, il brano infatti è velocissimo, circa 160 battute per minuto. Il DJ in console quella sera, Claudio Diva, decide, come spesso accadeva all’epoca di "trasformare" il brano, ma come? L’idea si basa principalmente sulla riduzione del tempo della traccia, che, sul giradischi viene riprodotta ad una velocità di 45rpm, ma poi pitchata a +8, in questo modo, un brano velocissimo come Brainchild, diventa istantaneamente Trance progressiva.

Questo secondo racconto, segna una nuova tappa sul mio percorso alla scoperta della musica Trance e di tutte queste "Salvataggio" che rimangono ormai impresse nei ricordi di chi quell’epoca è riuscito a viverla. In un post precedente, vi avevo parlato invece della storia di Lost In Love, un brano di Legend B, che all’epoca veniva riprodotto esattamente come quello trattato dal post di oggi.

Preso dall’ispirazione, ho deciso di mettermi a lavorare sulla traccia originale, che ho acquistato in formato FLAC, e, tramite Audacity, sono riuscito a ricreare una perfetta versione in alta qualità della traccia rallentata.