Quando stai litigando con le bombe scolastiche, allora ti darò un consiglio: abbi cura di te

https://dennikn.sk/4177763/popradska-skola-si-musela-s-bombovou-hrozbou-poradit-sama-budovu-prehladala-riaditelka-a-zamestnanci/

Quasi 270 scuole slovacche hanno trovato per due giorni di seguito un messaggio nelle loro cassette della posta che informava che nel loro edificio era presente un ordigno esplosivo. Le minacce si sono rivelate false, ma le scuole non possono saperlo in anticipo.

In questi casi, il Ministero dell’Istruzione consiglia ai presidi di contattare immediatamente la polizia e di seguire le loro istruzioni.

Martedì ha fatto esattamente lo stesso anche Barbora Cehulová, la direttrice della scuola Poprad in via Koperníková. Ha composto il numero 158 aspettandosi l’aiuto delle autorità statali. Lei però non è venuta.

“Ci hanno detto che spetta al preside della scuola decidere come procedere”, descrive il preside durante la telefonata. La polizia non è venuta a scuola martedì e mercoledì quando la minaccia si è ripetuta. La direttrice ha quindi dovuto decidere cosa fare senza alcuna consultazione o aiuto da parte dello Stato, sapendo di avere la piena responsabilità del risultato.

[…]

Si sono imbattuti in una minaccia di bomba in questa scuola già a maggio. A quel punto sono arrivati ​​la polizia, i conduttori di cani e i vigili del fuoco. Non sa perché questa volta sono stati lasciati senza alcuna attenzione.

“Non mi hanno dato alcuna motivazione. Ora mi hanno detto che hanno istruzioni tali che la direzione scolastica esaminerà personalmente l’edificio e procederà secondo le proprie direttive o secondo la decisione del preside della scuola. Quindi è una cosa sulla testa del preside”, descrive la realtà di questi giorni.

Martedì il primo ministro Robert Fico era a Poprad e ha visitato l’ospedale locale. La sua permanenza in città è stata accompagnata da misure di sicurezza più strette. La direzione regionale della polizia di Prešov non ha risposto alla domanda se il mancato invio di una pattuglia alla scuola fosse legato alla visita del primo ministro.