Erano 4 giorni che vedevo sta locandina del referendum sulla cittadinanza con scritto una frase che in pratica era "firma che passiamo da 10 anni a 5 per la cittadinanza" e nella mia ignoranza mi chiedevo come fosse possibile fare una modifica del genere con un semplice referendum abrogativo. Così mi sono informato e ho letto la norma e il quesito e la conclusione che ne ho tratto è stata la stessa che trae qui oggi Cesare Mirabelli, ex giudice e presidente della corte costituzionale.
https://www.adnkronos.com/politica/referendum-cittadinanza-inammissibile-propositivo_7LFK7lZx33bNmTtOwA1FjX?refresh_ce
di LorenzoAllievi
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Cito dall’articolo
“Il nostro sistema prevede referendum abrogativi, il problema che si pone se il quesito è ‘a ritaglio’, cioè elimina alcune parti e parole, è che a volte non si abroga una norma ma se ne introduce una nuova. In tal caso ci troveremmo di fronte ad un referendum propositivo che non è ammissibile. Se cambiando le parole tolgo da un ‘NON DEVE’ il ‘NON’ modifico la norma. Con il ‘ritaglio’ in realtà si potrebbe introdurre infatti una nuova disposizione che renderebbe il referendum non ammissibile”, spiega Mirabelli.
Leggendo il quesito referendario, Mirabelli rileva: “E’ un combinato della lettera b con la caduta della lettera f. Il combinato rischia di far valutare come propositivo il referendum, nel senso che la disciplina di risulta innova e non abroga solamente”. “Il referendum infatti – spiega – alla lettera f abroga la norma che prevede l’ottenimento della cittadinanza allo straniero che risiede legalmente per 10 anni in Italia. Ed alla b, che consente un termine inferiore (5 anni) agli adottati da cittadini italiani, elimina la parte relativa all’adozione, sostanzialmente applicando a tutti il termine dei 5 anni. Il rischio inammissibilità dunque c’è”.
Premetto che io sono favorevole a un cambio norma e puntavo ad un sistema con lo ius scholae. Ma mi dissocio pienamente da questa cosa qui: il voler cambiare la legge in questo modo losco soprattutto ora che il parlamento ha bocciato la proposta di legge per un cambiamento della attuale legge a favore dello ius scholae.
Il parlamento è piena espressione della volontà popolare ed è l’organo preposto a fare le leggi. Questa cosa che vuole fare la sinistra con questo tipo di referendum è praticamente scavalcarlo.
O la democrazia la si rispetta sempre o non la si rispetta mai. Non la si rispetta a legislature alterne a seconda di chi ha la maggioranza perché allora la sinistra diventa ciò che critica sempre: la destra odierna. Voleva sta legge? Poteva farla qualche anno fa o indire una raccolta firme per una legge di iniziativa popolare. Invece questo fatto, del referendum e altri in precedenza, è per me un’ulteriore conferma che le differenze tra le 2 frazioni si assottigliano sempre di più col tempo.
Inoltre sono stato sorpreso da come poche persone, anche qui, credessero che questo fosse veramente un referendum abrogativo senza alcun dubbio di manipolazione dato che bastava leggere il quesito, o la locandina come me, e la legge per farsi venire come minimo il dubbio. E questo per me è un ulteriore conferma che buona parte delle persone che stanno a sinistra che spesso si credono molto meglio degli altri, in realtà sono molto più simili agli altri di quello che credono.
Concludo dicendo che mi viene da pensare che un referendum fatto così sia solo un altro espediente politico per darsi visibilità, smuovere le acque e la classifica.
Uno strumento ormai usato solo per creare miraggi di coalizioni e posture declamatorie fingendo di ricorrere alla democrazia diretta, complice un popolo sempre più ignorante.
Mala tempora currunt sed peiora parantur